Articolo n°1 – Studio medico Dr. med. Martinelli Adriano
La dolorosa e faticosa esperienza che la pandemia da covid 19 ci ha imposto, con le sue ripercussioni sanitarie ed economiche, ha messo a nudo le nostre fragilità strutturali e organizzative, dandoci una profonda lezione di cui assolutamente tenere conto in prospettiva.
Certamente le multiformi estrinsecazioni patologiche che questo virus riesce a esprimere, in relazione alla genetica di ogni soggetto, spiegano le difficoltà e le conseguenze con cui siamo ancora alle prese.
Aldilà comunque di sintomi vascolari, neurologici, gastroenterologici e dermatologici che il virus può innescare, l’apparato respiratorio, per le modalità di contagio aereo, rappresenta il bersaglio primario, con una sintomatologia febbrile, tossiva e dispnoica che nella sua evoluzione peggiorativa, rende insufficiente la gestione domiciliare necessitante riposo e terapia a significato antiinfiammatorio per evolvere fino a una ospedalizzazione necessitante anche di supporto ventilatorio fino all’ intubazione.
A questi livelli il quadro clinico si caratterizza con la cosiddetta polmonite interstiziale bilaterale che coinvolge i polmoni con plurimi addensamenti a vetro smeriglio e a consolidamento che ben spiegano i disagi respiratori dei pazienti affetti.
La fase di ricupero, caratterizzata dalla persistenza di stanchezza, astenia e dispnea anche per modici sforzi, come in parte già sperimentata in occasione delle più recenti epidemie influenzali, richiede un periodo riabilitativo progressivo con interventi fisioterapici, energetici e antiossidanti fino al raggiungimento di una complessiva normalizzazione del quadro.
Nel monitoraggio di questa evoluzione, di cui la tac toracica rappresenta lo strumento più preciso, è necessario effettuare, nel follow up, anche un monitoraggio funzionale respiratorio con acquisizione di dati non solo spirometrici ma anche relativi alla diffusione alveolo capillare, misurazione peraltro molto semplice nella sua esecuzione durante le prove del respiro ma necessitante di una strumentazione disponibile solo in pochi ambulatori attrezzati.
Nei casi, fortunatamente più comuni, di un interessamento respiratorio meno impegnativo si rivelano già sufficientemente utili la normale radiografia del torace accompagnata dalla spirometria semplice, come curva flussovolume.
In uno scenario di grande evoluzione in questi mesi si inserisce però la possibilità di indurre immunizzazione attraverso la somministrazione del vaccino specifico, vero antidoto da diffondere rapidamente per neutralizzare la forza patogena del virus e ritornare a uno stile di vita finalmente libero, attivo, aperto e finalmente solidale.